L’artista ceramista Karin Lindström è nata in Svezia, ad Älmhult, nel 1975. Figlia d’Arte: madre ceramista e padre ebanista, sorella scultrice, è da sempre attratta dalla creatività per poter esprimere se stessa e sentirsi viva. La professione di ceramista è a tutti gli effetti uno stile di vita, ancor prima di essere una professione. Nel 2000 si laurea all’università svedese come insegnante di arte visiva e plastica, oltre che di svedese, e da circa vent’anni esercita la sua passione e professione di ceramista scultrice.
“Faccio parte di una nuova generazione di creatori aperta a nuove e stimolanti sfide nel segno di un’autentica tradizione: la ceramica artistica”.
Dopo essersi formata e a seguito di diversi esami, ad aprile 2019 Karin ottiene il certificato svedese come ‘Maestro Ceramista’, valido in tutta la comunità europea. Il 13 luglio 2019, a Frascati, inaugura la prima mostra personale presso le Scuderie Aldobrandini, uno spazio progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas.
Raku, la ceramica firmata Karin Lindström.
La ceramica Raku è una tecnica di cottura di origine giapponese, nata in sintonia con lo spirito zen, in grado di esaltare l’armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme.La particolarità della tecnica Raku consiste nella seconda cottura dell’oggetto che avviene in uno specifico forno a circa 1000 gradi celsius: dopo circa tre ore di cottura, quando il pezzo è ancora incandescente, si procede all’estrazione con lunghe pinze di ferro e lo si deposita subito in un contenitore pieno di materiale combustibile come foglie, bacche, fiori o segatura. Il contatto di questi materiali con la ceramica incandescente provoca l’accensione di una fiamma che brucia tutto il combustibile presente nel contenitore. Subito dopo questo procedimento si immerge l’oggetto nell’acqua e lo si pulisce per eliminare i segni della combustione appena avvenuta.
Questa tecnica provoca trasformazioni chimiche e fisiche dell’oggetto.
L’eliminazione delle particelle di aria al suo interno determina una forte riduzione del volume dell’oggetto, caratterizzandone il colore e la texture, che va dal nero intenso alla scala dei grigi. Le parti a contatto ravvicinato con la fiamma formano lustri, smaltati con ossidi metallici, che a loro volta generano il grande effetto craquelè. L’imprevedibilità della tecnica Raku fa si che non manchino mai delle sorprese! Questa particolarità, unitamente alla lavorazione manuale dell’argilla, rende visibilmente unica ogni creazione. Ogni oggetto ha una sua storia, è irripetibile e acquisisce valore proprio.